Questo giovedì 20 gennaio si apre la vendita delle nuove Food Masterclass: con questo post vi racconto cosa è cambiato nell’offerta, nei prezzi e nei vantaggi. È un post che fa il punto sull’esperienza che ho avuto finora e che può essere utile a chiunque venda corsi online. Vi invito a leggere tutto il post ma vi anticipo una conclusione: se volete vendere corsi online, vi conviene abbracciare la complessità. E provare, provare, provare.
Come sono nate le Food Masterclass
Organizzo corsi dal 2020, e sì: non è come essere una storica azienda dal 1886. Ho un’esperienza tutto sommato breve, e ho cavalcato la formazione in forma di corsi online di sicuro senza precorrere i tempi: ho cominciato quando lo hanno fatto tutt3, cioè quando è arrivata la pandemia.
Ho tenuto corsi in aula e all’università prima, ho organizzato io corsi in prima persona, ma la formazione in streaming dal 2020 è stato il mio debutto ufficiale e: non è andata male.
Ho cominciato io da sola con due corsi, poi alla fine del 2020 ho coinvolto altre docenti portano i corsi da 2 a 8, fino al 2021 dove i corsi sono diventati 10: nel frattempo ho sviluppato un ecommerce, coinvolto un’assistente per l’amministrazione dei corsi e guadagnato abbastanza per coprire le spese e pensare di continuare.
La stagione primaverile è stata un disastro, ma giustamente chi vuole studiare la pubblicità su Facebook quando potrebbe baciarsi sotto le magnolie. Alcuni corsi sono partiti nella prima edizione e non nella seconda, e le recensioni sono state al 97% positive. Ho fatto tesoro di tutti i feedback, nei limiti della fattibilità.
Cosa è successo nell’offerta dei corsi dal 2020 a oggi
Quindi oggi siamo nel 2022, a inizio del 2022, in quell’inizio in cui ci prendiamo qualche minuto per scrivere 2022 e non 2021: quindi, che mercato della formazione c’è nel 2022?
Sono aumentate le piattaforme di videocorsi in abbonamento, chi può integra i corsi con workshop, sembra che a essere degno di insegnamento sia solo Instagram, tutti ti insegnano a fare le slides, a fare i soldi sono corsi che ti vendono una vita nuova e non un lavoro onesto, ci si distingue come si può, ci si perde un po’ tutti, molti docenti tengono corsi per più piattaforme.
Si insegna quel che si è imparato con più o meno trasparenza e generosità, si insegna quello che abbiamo studiato e quello che abbiamo sbagliato: gli errori sono più preziosi degli indici, ma molti non vanno oltre questi ultimi.
C’è un’offerta sterminata, vasta, valida, necessaria: auguri a chi resiste, complimenti a chi lo fa senza truffare gli altri.
Perché ho deciso di cambiare le Food Masterclass
Beh, qualcosa non ha funzionato: se tutti i corsi delle scorse edizioni fossero andati a bomba, o se i corsisti si fossero gettati a capofitto sugli esercizi, non avrei pensato a tutte le modifiche che vedete. Certo: avrei potuto dirvi che sono lungimirante e che tutti i cambiamenti sono i frutti di un pensiero a lungo termine per rendere solido il progetto di formazione ma: non ho la testa da imprenditrice. Sono un’ottima coordinatrice di progetti formativi e creativi, per me e per gli altri: ma non sono un’imprenditrice, e ci ho messo un po’ per fare pace con questa cosa.
Quando qualcosa non ha funzionato, e alcuni corsi non sono partiti, mi sono messa a rivedere, quasi due anni dopo, 4 elementi che fanno parte del modello di business delle Food Masterclass:
- Per chi sono i corsi e che bisogni risolvono
- In cosa si distinguono dagli altri
- Qual è il percorso di acquisto dei corsi
- Quali sono le risorse di comunicazione e marketing che posso mettere a supporto
Questi 4 elementi si intersecano, e uno di questi può smentire o rafforzare l’altro: un modello è solido quando questi pezzetti stanno insieme belli saldi. Anche quando sono molto saldi, vanno sempre testati e proiettati nel mercato che cambia. Ho visto un po’ cosa non si incastrava, e ve lo dico.
- Spesso si seguono dei corsi per pigrizia, e perché abbiamo voglia che qualcuno raccolga e ci indichi delle fonti informative al posto nostro: il risultato sono dei corsi generici, dove c’è quello che la docente sa e che le permette di fare il suo lavoro. Ecco: sono i corsi dove ci sono ottimi strumenti, ma che secondo me ora è più facile trovare in generale. Quindi non basta la docente brava, e la proposta verticale sul food: serviva una differenza più netta.
2. È il momento in cui i corsi devono essere un supporto concreto e succoso per diventare professionisti migliori: in teoria tutti sappiamo tutto, ma quando ci troviamo a gestire clienti, preventivi, a fare foto e video in pratica, facciamo fatica a tradurre la teoria e non riusciamo a fare un salto.
3. Quindi: esperienza, soldi e professionalizzazione, e scusate se smetto di volare alto. Ma le persone a cui penso hanno già buone competenze: ora vogliono fare un salto.
4. Sarei una grande imprenditrice se destinassi molto del budget alla promozione, e invece no: non ho quella testa. Faccio fatica a fare investimenti che mi permettono di aumentare e diversificare il pubblico. Quindi: lavorare in maniera più netta sui bisogni del pubblico mio e delle docenti, che è quello che riesco a raggiungere con la mia promozione, è la strada che a oggi riesco a percorrere. E ci ho pensato: vogliamo lavorare bene, essere pagate bene, diventare professionisti migliori.
Quindi cosa cambia nelle Food Masterclass
Le nuove Food Masterclass saranno in vendita dal 20 gennaio: da ieri sono online sul sito, e sul mio profilo Instagram c’è una diretta con cui potete esplorarle tutte. Ecco cosa è cambiato:
- Il passaggio più grande è uno: è cambiata la natura dei corsi. Più intensi e professionalizzanti.
- Non più food writing ma editing e scrittura per ricette. Non più food photography ma food styling e un corso su come lavorare in maniera professionale da fotograf* di food. Via video food, benvenuti videoricette per reel e stop motion. Personal branding? Sì ma per Influencer. E se sei Influencer, ecco come presentarti ad agenzie e aziende. Ho eliminato la strategia generale su Instagram per due corsi mirati: calendario e piano editoriale multicanale e Instagram storytelling (pratico, non cazzate). Ho tenuto il corso di networking e ho aggiunto un corso che avevo proposto a una famosa scuola di Torino, per cui riempitelo anche solo per questo: come fare i preventivi da content creator e freelance.
Tantissima, tantissima carne al fuoco.
E poi:
- Continuano a insegnare per le Food Masterclass Francesca Gonzales e Francesca Giovannini. Non c’è più Stefania Gambella, e per la fotografia food ora insegna Benedetta Marchi: continua la tradizione di docenti donne, freelance, in gamba.
- I corsi sono 12, di cui 8 totalmente nuovi.
- Cambia la struttura: durano 2 ore e non più 3, si svolgono dalle 18 alle 20 e in settimana.
- Non ci sono Q&A ed esercizi: sono corsi pronti all’uso.
- Cambia il costo: da 79 euro passano a 69 euro. Per ora.
- Compreso nel costo c’è uno sconto del 20% sulla consulenza di tutte le docenti di cui si è seguito il corso.
- Da quest’anno potete anche regalare un corso: potete comprare un voucher regalo o regalare direttamente una Food Masterclass. Ho impostato io tecnicamente tutto, dita incrociate.
- Come sempre, le persone riceveranno le slides e i video del corso, che potranno rivedere fino a due mesi dalla fine del corso
- Chi compra più di un corso ha uno sconto progressivo, per cui conviene sempre comprarne più di uno :)
- Questo lo notiamo io e Geppetto: anche la grafica mi sembra più decente. La faccio io, forse un giorno investirò anche su quella.
Dove andrà la formazione online?
Fanciulli e fanciulle: che ne so. Sento che sto provando a fare del mio meglio, facendo tanti errori, provando e sperimentando. Traggo conclusioni dall’esperienza, un pezzetto alla volta. Credo che non tutti apprezzeranno i nuovi corsi, ma vediamo: è sempre una scommessa, ed è una scommessa che abbraccia la complessità.