Cosa mangiare, vedere e comprare a Copenaghen

Il 4 maggio sono partita per Copenaghen, con un volo EasyJet da Milano Malpensa per una vacanza da sola di cinque giorni: in questo post trovate la mappa con i miei consigli su cosa mangiare a Copenaghen, cosa vedere e cosa fare.

È stato il mio primo viaggio nell’Europa del nord, in una città dove desideravo andare da anni e dove spero di tornare presto. Quindi sì, Copenaghen mi è piaciuta moltissimo ma: visitatela in primavera e/o estate, e ora vi spiego perché.

Mi sono preparata al viaggio come al mio solito: leggo le guide cartacee per avere un’infarinata di cultura generale e topografia della città, salto di blog in blog per i consigli gastronomici e di shopping: in fondo al post trovate una selezione delle fonti per Copenaghen, che volendo sono anche nuovi blog da seguire.

Una delle cose che mi hanno fatto sorridere di più è stata sfogliare una Lonely Planet di qualche anno fa e trovare un paragrafo dedicato alla parola Hygge, che indica “saper creare un’atmosfera accogliente, piacevole, intima mentre si assaporano i piaceri della vita circondati dall’affetto delle persone care”: una parola che è arrivata in Italia poco più di un anno, un’arte che in Danimarca hanno coltivato a lungo per essere così bravi.

Il mio itinerario si è raccolto intorno ai ristoranti e al cibo e ad alcune tappe di mete più famose: Christiania, che ho trovato un po’ squallida, invasa da persone a disagio; Nyhavn, il vecchio molo, che vale il tempo di qualche foto.

Ho fatto un’escursione a Fredensborg, un paesino a 35km da Copenaghen dove si trova il Lousiana Museum of Modern Art, con una potente collezione interna tra cui alcuni strabilianti pezzi di Giacometti e più di tutto ospitato in una serie di edifici naturalmente ospitati tra le colline e il mare, da esplorare come un bosco, con lo stesso senso della scoperta.

Ogni cosa a Copenaghen ti accoglie: le persone sono cordiali, nei negozi c’è sempre spazio e aria anche nei corridoi più minuscoli, ogni vetrina è pensata per farti rallentare, e farti immedesimare in una vita più tranquilla e placida.
I danesi hanno il talento di rendere ogni cosa come casa: i negozi di vasi hanno i fiori dentro, la commerciante di illustrazioni ha delle piccole sedie dove accomodarti per sfogliare i disegni mentre lei ti chiede scusa perché deve fare dei lavori rumorosi. Sembrano tutti vicini di casa per l’attimo in cui li incontri, disponibili a venirti incontro, a passarti lo zucchero, a richiederti il sale indietro col sorriso.


Sono tornata in Italia con la voglia di rendere tutto molto più accogliente e bello di come è, e anche con l’impressione che Copenaghen vada vista col sole, con i negozi aperti, con i fiori primaverili, con le persone in giro: quella placidità col buio, le nuvole e il freddo va un attimo a trasformarsi in cupezza.

Ma insomma, come per le guide di Berlino e Lisbona anche per Copenagen ho costruito una mappa, che si è arricchita a ogni pasto e a ogni shopping.
Un’avvertenza: è una città cara per noi italiani, e stare lì, dormire a parte, può essere costoso. Per farvi capire, un caffè costa circa 3€, e la prima colazione che ho fatto lì l’ho pagata 16€ (certo, era il luogo del porridge famoso, ma quando ho convertito le corone danesi in euro ho pensato che il porridge poteva rimanere un’esperienza isolata).

Ecco la mappa

Di seguito vi lascio un estratto della mappa, una lista dei posti dove tornerei di sicuro se tornassi a Copenaghen: l’elenco imperdibile che vi darei se doveste andare.

Dove dormire

Io ho scelto un appartamento su Airbnb sbagliato ma nella zona giusta: cercate un hotel o una casa nei pressi di Jægersborggade nel quartiere di Nørrebro: quella strada da sola vi soddisferà i bisogni durante i pasti, le colazioni, ogni tipo di shopping, serate con amici, cene romantiche. Qui ci sono due ristoranti di Puglisi, qui c’è il negozio di illustrazioni che mi ha portato via il cuore (ne parlo dopo), e qui c’è pure un negozio di soli cactus. Percorrendo la strada verso il centro città sbucherete nel Cimitero di Assistens, dove sono sepolti Andersen e Kierkegaard e che è uno dei parchi pubblici più pacati e fioriti mai visti. In centro ci potete arrivare a piedi, senza drammi. Insomma, dormite a Nørrebro.

Dove e cosa mangiare a Copenaghen

Qualche indicazione.

  • Sono venuta qui per scoprire la nuova cucina nordica, per cui le mie scelte sono orientate in questo senso. Come per Lisbona ho seguito le tracce di Avillez, qui ho seguito quelle di Christian Puglisi di cui sono una grande fan e lo sapete: la sua concezione dei ristoranti è l’unica che per me ha un senso in questo momento, e la potete scoprire in questa intervista di FDL.
  • Prenotare online è normale, il sistema pare sempre quello di DinnerBooking: le interfacce non sono sempre fatte bene, ma hanno automatizzato la mail di promemoria due giorni prima della prenotazione e il questionario di soddisfazione il giorno dopo. Fatto è meglio di perfetto, quando si tratta di semplificare la vita e raccogliere dati.
  • Ci sono le palate di street food e un distretto interamente dedicato allo scopo: vi parlo anche di quello.

:: Ristoranti gourmet

Baest

Una pizzeria dove la mozzarella è fatta a mano tutti i giorni con latte danese, farcita con salumi preparati dallo staff e dove non servono il Bloody Mary perché non hanno pomodoro biologico col quale prepararlo. Pizza a parte, ottima, qui è l’opulenza della fragranza a dare uno schiaffo in faccia: fragranza delle verdure, sapore degli aromi, profumo di forno. Tutto fresco, in un locale super informale. Qui tutte le info su Baest.

Relae

Cominciamo col dire che sono stata accolta con un “ciao Mariachiara” che mi ha lasciato di sasso: non sapremo mai se conoscevano il mio nome perché gli avevo scritto una mail per comunicargli che sarei stata da sola, o se perché la loro cura del cliente è favolosa. In ogni caso: chapeau. Il resto del pranzo vorrei dire che è stato memorabile, ma ricordo più il servizio, il bicchiere di vino, il cassetto con le posate, l’atmosfera rilassata che il cibo: troppo concetto a tavola, con alcuni piatti stupefacenti ma non per la mia pancia. Vale la pena andarci, perché è un ristorante dove conoscere gli estremismi del territorio e l’intelligenza dei cuochi che lo stanno facendo conoscere. E poi, boh, magari dicono “ciao Mariachiara” anche a voi. Ecco il sito di Relae.

Radio

Se oggi mi chiedeste “Dove hai mangiato il migliore agnello della tua vita?” la risposta sarebbe: da Radio. Si mangia solo con menu degustazione e a pranzo puoi scegliere il numero di portate che preferisci (ognuna costa circa 15€). Radio è stato il mio battesimo con l’aglio orsino che ho poi ritrovato in tanti ristoranti e anche con una cucina francese innestata in quella nordica: il vostro ristorante, insomma, se cercate un pranzo tipico e nello stesso tempo accomodante. Qui il sito dove potete anche prenotare.

:: Etnici e Street Food

Kiin Kiin Bao Bao

Di ristorante asiatici nati dalla testa dello chef del Kiin Kiin – asiatico stellato – ce ne sono diversi a Copenaghen, tra cui anche il Ricemarket che non sono riuscita a provare e che mi attirava molto. Il Kiin Kiin Bao Bao è uno di questi: a pochi metri dal Kiin Kiin, serve piatti asiatici in dimensione tapas e normale. Io ho avuto l’ardire di provare le loro famose costine di maiale e mi hanno portato un piatto con una porzione per 3 persone di costine sontuosamente laccate e scioglievoli: pazzesche. Se avete casa qui vicino, vi interesserà sapere che fanno anche asporto. Qui trovate il menu e il resto.

Slurp Ramen Joint

Ramen da battaglia ma anche da competizione: una formula super smart ti permette di scegliere tra tre tipi di ramen (shio, shoyu, veggie) accompagnandolo da una scelta di tre tipi di appetizers. Non si prenota, si mangia al banco, la musica è favolosa e il ramen, soprattutto il brodo, è ottimo. La pasta è homemade ed è tutto a vista. È stata una delle poche cene dove non ho speso molto: il ramen costa 18€, gli appetizers circa 6€. Ho scoperto questo posto sul feed Instagram di Matteo Aloe del Berberè, quindi se cercate consigli culinari seguite i tour gastronomici delle persone che sanno far da mangiare. Qui il sito di Slurp Ramen Joint.

Hija de Sanchez

Qui mangerai i migliori tacos della vita, dicevano. E lo dicevano i migliori chef di Copenahgen, mica gli scoiattoli dei parchi. Così è stato, in questo banchetto nel Meatpacking District (vedi sotto) sorseggiando una birra fresca. Non vi avvicinate nemmeno se odiate il coriandolo, o provate a chiederli senza. Ogni giorno il menu dei tacos cambia e qui potete farvi un’idea.

Copenhagen’s Meatpacking District

Nel quartiere di Vesterbro si trova questo distretto dedicato tutto allo street food: ex area di magazzini di carne, ogni vetrina invita a entrare per assaggiare hamburger, pesce fritto, tacos, birra artigianale. Una zona super vitale, con delle scelte incredibili tra cui Tommi’s Burger Joint, Kødbyens Fiskebar e Warpigs Brewpub.

Aamanns Deli & Takeaway

Sì, sono venuta a Copenaghen e non ho assaggiato gli smørrebrød: questi dicono siano eccezionali, e li trovate anche in aeroporto. A pochi metri c’è il ristorante Aamanns Etablissement, ma voi prenotate quello giusto qui.

:: Colazione e dolci

Meyers Bageri

Claus Meyer è dio, e dio sa fare i suoi Kanelsnegle per dare felicità al mondo: con questo attacco poco entusiasta vi parlo delle panetterie di Claus Meyer, imprenditore e autore di libri di cucina, che insieme ai ristoranti, scuole di cucina, catering, e tutte le altre aziende che Meyer ha fondato, contribuiscono a rendere Copenaghen una delle capitali del cibo biologico e del movimento dalla fattoria alla tavola. I Kanelsnegle sono delle girelle morbide alla cannella, dolci, speziate, un sapore così fantastico da distoglierti dal mondo e farti concentrare su questo impasto zuccherino che ti lascia le mani appiccicose. Per questo e anche per altro ho acquistato il libro di Meyer “The nordic kitchen” che contiene la ricetta – difficilissima – dei Kanelsnegle.  Di sue bakery ce ne sono diverse, la mia era comoda da casa.

Mirabelle

Avete voglia di colazione salata? Qui, venite qui: il locale è di Puglisi (sempre lui), ed è aperto dalla colazione alla cena. Specializzato in pasta fresca, intimo e informale, qui ho mangiato uova in camicia su insalata di spinaci freschi, noci e salsa olandese a colazione che ricordo ancora ora.

Coffee Collective

La terza ondata del caffè, ossia la tendenza di molti locali di servire caffè artigianali tostati in casa con metodi di preparazione lenti, ha contaminato Copenaghen: bere un ottimo caffè è facilissimo, che vogliate un caffè lungo o un espresso. Tra i migliori in città c’è quello di Coffee Collective, una torrefazione con diversi locali in città: il bonus che non potete perdere se alloggiate nei dintorni di Jægersborggade è che potete prendere la brioche nella bakery bere il caffè nella Meyers Bageri di fronte, entrare qui, chiedere un caffè e fare colazione con la combo perfetta.

Leckerbaer

Ero venuta qui con l’idea di trovare una pasticceria moderna che reinterpretasse dei classici danesi: di tradizionale c’è molto poco, e i dolci sono eccezionali. Le monoporzioni sono affrontabili come colazione o merenda, il locale ha una parte dove sedersi ed è in un quartiere – quello di Østerbro – dove forse non verreste se non per questo ma che vale la passeggiata soprattutto lungo Ryesgade, che è la stessa via della pasticceria. Se non vi ho convinti, lo faranno le foto del sito.

Grød

Io sono molto ignorante sul porridge, e avevo voglia di una buona colazione: l’ho trovata qui da Grød, il regno del porridge a Copenaghen, dove ho divorato una ciotola enorme di porridge con semini e yogurt e altro. Prezzo altino (16€ per porridge + spremuta + caffè), compensata dalla bontà e anche dall’ammirazione per il genio: qui potete trovare in vendita il porridge istantaneo, la granola a base di diversa frutta secca, i toppings di frutta essicata, le ciotole di ceramica dove mangiare il porridge.

Shopping

Dimseriet

Un piccolo negozio zeppo nel quartiere di Nørrebro che vende oggetti per la casa, piante, idee regalo, così pieno e vario che ci passerete delle ore. È il negozio perfetto per i regali perché troverete quello che volete per tutti i vostri amici dai gusti più diversi. Lo trovate qui dove le foto non rendono giustizia.

CMYKkld

Quando dico che qui ci ho lasciato il cuore non è un modo di dire: avevo grandi aspettative su questo negozio, e non sono state deluse. Ho trascorso circa 3 ore a sfogliare le illustrazioni in vendita in totale estasi, mentre la proprietaria del negozio trapanava una parete, gestiva delle vendite, rispondeva al telefono: sono venuta via con sole 4 illustrazioni in formato A4, le uniche gestibili per la mia valigia. Credo venda anche online.

Di PlayTipe e Stilleben non aggiungo molto perché sono quelli più noti: il primo il negozio di uno studio tipografico, il secondo un concentrato di interior design danese. Entrambi valgono una visita.

E in ultimo le fonti

Primo su tutti, Visitcopenhagen, e poi Scandinaviastandard, i racconti di Copenhagen e la guida alla città; c’è la mappa di Jacopo, nevernotgoing, l’articolo di Identità Golose e quello del Guardian su dove mangiare. C’è questo articolo intraducibile, ma questo giornalista è bravo e fa scouting: ho cercato quindi altri suoi articoli e le sue segnalazioni. Lidia ha scritto diversi articoli su Copenaghen, e c’è un blog dedicato solo al cibo della città. Molto bello questo blog tutto sul design.
Volete sapere tutto sul caffè a Copenaghen? Sprudge gli ha dedicato una serie di articoli; se volete saperne di più sulla cucina nordica ecco il suo manifesto; se volete leggere qualcosa su Claus Meyer alias DIO lo trovate qui.

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Ci sono 2 commenti

  1. Copenaghen, Copenaghen… che città fantastica! Gente cordiale come dici tu e angoli di città magnifici.
    Mi spiace che non hai assaggiato gli smorborred, sono veramente buoni come dicono.
    Tornerei solo per quelli e il ristorante che hai consigliato è uno dei migliori! Se vuoi ti racconto la mia esperienza su http://gat.to/43j5a

    Saluti!

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