[Post in collaborazione con Faema]
Davide, Francesco, Manuela: tre storie che parlano di caffè, tre esperti ognuno con una propria specializzazione, tre modi di fare cultura di questa bevanda.
Sono le persone che ho conosciuto a Milano, all’inaugurazione di Art & Caffeine, il primo Flagship di Faema qualche giorno fa: uno spazio pensato per condividere la cultura del caffè con baristi e operatori del settore, ma dove anche voi potrete andare durante eventi speciali come la Design Week.
Sono stata invitata da Faema per visitare lo spazio, ed ecco qui il mio racconto.

Una premessa: Faema e il caffè
Prima di questo evento, conoscevo Faema per due cose: le macchine del caffè più belle di tutte, l’ultima (la Faema E71E) disegnata da Giugiaro Design, che stanno bene anche su Instagram; la seconda è il MUMAC, il Museo della Macchina per Caffè che si trova a Binasco, in provincia di Milano, un posto che desidero visitare da sempre.
Quello che non sapevo è che il Mumac è anche Academy: un posto dove l’azienda fa cultura e formazione, sulle macchine e sul caffè, e soprattutto: non solo caffè espresso.
Quindi: non solo macchine belle, ma gente brava sul serio, come il coffee trainer dell’Academy, Ariele Guaschino.

L’evoluzione del caffè
Davide Roveto viene da Bari, dove i suoi genitori avevano una caffetteria: è la persona che si trova dietro il banco del brewing, a pochi metri dalla tostatrice dentro l’Art & Caffeine.

Nella sua area trovo ampolle, bilance, sifoni, filtri e una chiacchiera inarrestabile. Mi prepara un V60 raccontandomi come funziona il metodo di percolazione, perché è così importante versare una piccola quantità di acqua prima e una più importante dopo – “serve ad aprire gli aromi”: il caffè che si ottiene ha un sapore che ricorda più un’infusione, un tè, che il caffè tostato a cui siamo abituati.
Davide mi dice:
Sai, il caffè, soprattutto con questi nuovi metodi, è una questione di controllo.
Tempi, temperature, grado di macinatura: qui nell’area brewing ci sono i “caffè lenti”, quelli dove il controllo è maniacale.
Cocktail con il caffè

Vicino le finestre dello spazio c’è un bancone di legno molto profondo, con una macchina per lo zucchero filato: qui conosco Francesco Corona, un bartender specializzato in mixology e caffetteria. Mentre mi prepara un cocktail a base di doppio caffè espresso, passion fruit, marmellata di albicocche e Berto, mi dice
Sai, il caffè alcolico è sempre esistito in Italia. Quello che vedi è l’evoluzione del caffè corretto, di una tradizione italiana.
Il caffè è un ingrediente, in fondo, perché non usarlo nei cocktail e magari servirlo in tazze di latta? Qui esiste un’area apposita: coffee in good spirits. La mia area preferita, inutile sottolinearlo.
Di angeli e altre specialità
Di fronte a me c’è Manuela Fensore, campionessa di Latte Art: sul cappuccio che ha finito di preparare c’è un angelo disegnato con la schiuma di latte. Ha almeno 4 latte di fronte a sé, ne usa diverse perché ognuna ha un beccuccio diverso: il giorno dopo parte per il Brasile, mi dice, per partecipare alla finale di uno tra i campionati più difficili di Latte Art.
Io la ascolto per metà perché nell’altra metà vedo questo piccolo elfo biondo che dipinge il caffè con la velocità di un pittore di acquerelli, e penso:
Che cosa difficile che fa.

Il caffè semplice
Quando sono a tavola e nei locali non sempre è facile prestare attenzione al processo o all’elenco degli ingredienti: da cliente vorrei godermi il risultato e non pensare troppo.
Dall’altra conoscere come l’ingrediente viene lavorato permette di aggiungere qualcosa in più alla mia esperienza complessiva, di cui il gusto è una delle parti: quando sono uscita dall’Art & Caffeine avevo mille gusti, e mille informazioni.
Assaggiare il caffè e vedere cosa c’è dietro è un modo per innamorarsi un po’ di più di questa bevanda, e se anche la vostra religione vi impedisce di leggere libri, prendere appunti, immagazzinare informazioni, io vi consiglio di venire qui quando sarà aperto: qui la cultura passa da persone incredibili in uno spazio vivo.
Per sapere quali saranno i prossimi appuntamenti aperti al pubblico e le iniziative più interessanti, vi consiglio di seguire il sito dedicato al Flahgship Faema.
