Stavo facendo un preventivo: più tardi andrò a rivedere una casa, poi all’inaugurazione di SODO (il nuovo locale della crew Bordò) e in serata a cena da un’amica. Stanotte mentre dormivo mi sono svegliata dal rumore di un armadio che si apriva, e ho pensato “ah sì, magari è qualcuno che si sta preparando per uscire”. Solo stamattina ho realizzato che erano i miei amati gatti e che a casa mia, per ora, non dorme nessun altro se non loro.
Ritornare a vivere da soli è strano: ho passato l’infanzia e l’adolescenza in camera con mia sorella, durante l’università ho sempre convissuto con un minimo di due e un massimo di dieci persone, poi ho trovato Fabrizio, mi sono fidanzata, mi sono sposata, e già convivevamo prima di decidere di stare insieme.
Stare a casa da soli include il cucinare da soli: sull’argomento avevo già scritto un post drammatico in uno dei miei massimi momenti di nostalgia, ma per fortuna ora la situazione è cambiata. Ho ripreso a cucinare, a fare la spesa, a mangiare a orari regolari: i miei orari sono diventati quelli di mia nonna, per cui alle 12 pranzo e intorno alle 19.30 ceno. Per i famosi motivi di salute di cui ancora non ne siamo venuti a capo, continuo a seguire una dieta senza uova, latticini, carni rosse, zuccheri, a cui si aggiunge che non digerisco più la pasta di grano duro.
Nell’atto di cucinare ho trovato un’evasione che non immaginavo: ascolto la musica, segno le ricette che faccio, le penso in funzione delle cene che farò con gli amici.
Sogno la cucina che verrà: un frigo enorme, un forno che magari sia anche a vapore, dei fuochi professionali. Sogno le pentole, i bicchieri, le tazze. Sogno un enorme tavolo di legno scuro e sedie spaiate attorno a cui far sedere le persone che amo. Sogno i quadri che non ho mai appeso, una mensola per la centrifuga, una per i taglieri.
Il trasloco sarà faticoso, ma sto per andare a vivere nella mia prima casa da sola, e c’è dell’emozione in questo: qualche tempo fa su Facebook ho chiesto come fate a riconoscere la vostra casa come vostra, e le risposte includevano sentimenti e robe prosaiche tipo lo sgabuzzino. Ecco, io sono del team sgabuzzino, ma sono anche felice di riprendere a progettare qualcosa che sia mio, un pezzetto alla volta: la dispensa, le sedie, un divanetto.
Se la camera da letto non mi dà problemi, e la sala / studio la vedo in maniera sfocata, è sulla cucina che mi si accendono gli occhi: da quando vivo da sola è in cucina che passo la maggior parte del tempo, lavorando qui, cucinando, facendo le skype call.
Auguratemi in bocca al lupo per oggi, che uno dei motivi per cui sceglierei quella casa è perché ha una cucina enorme, e la possibilità di sognarci dentro.
un super in bocca al lupo per la tua casa dei sogni e per tutti i progetti che verranno!
Anche io ho da poco trovato la MIA casa e sono alle prese con il trasloco…momenti di panico, ma anche di grandi emozioni e voglia di novità.
ps ho comprato un enorme tavolo di legno e sedie tutte spaiate…io te lo dico, qui c’è della telepatia! :)