Oggi in Italia ci sono centinaia di eventi e fiere gastronomiche, dalle sagre locali ai congressi internazionali.
A quali manifestazioni vale la pena partecipare se sei un’azienda agroalimentare italiana?
Prendere parte a questi eventi, soprattutto se sei un’azienda medio-piccola, comporta un grande impegno:
- Un impegno economico, perché oltre ai costi dello stand ci sono quelli dei trasporti, degli hotel, del vitto, e ancora: vuoi personalizzare lo stand? Conta i costi di progettazione e di realizzazione.
Vuoi coinvolgere uno chef che prepari degli assaggi per valorizzare il tuo prodotto?, altri costi. - Un impegno di risorse umane: di qualsiasi dimensione sia la tua azienda, è consigliabile una presenza di persone interne all’azienda che siano davvero preparate e appassionate del prodotto.
Se sei un’azienda piccola, non hai un’altra opzione. Se sei un’azienda più grande, le hostess possono essere un valido supporto, ma le figure interne avranno una marcia in più. - Un impegno di pianificazione: a un evento non puoi arrivare a smollare il prodotto sul banco sperando che qualcuno lo noti. Potresti, ma significa che stai sprecando le risorse di cui sopra: anche se sei in un contesto già strutturato, fare uno sforzo di pianificazione in termini di concept, allestimento, inviti, ufficio stampa, calendario degustazioni significa portare visite, visibilità, reputazione, notiziabilità verso il proprio prodotto, stand, azienda.
Vale la pena sobbarcarsi tutto questo impegno?
La risposta è: dipende. Da quali obiettivi avete, per esempio. Alcune delle fiere che vi propongo non hanno una valenza commerciale: non siete lì per vendere, o se anche vendete non diventate ricchi, diciamo.
Molte servono se cercate dei buyer, per garantirvi una distribuzione all’estero o in Italia o per consolidare dei rapporti con dei clienti.
Alcune sono fondamentali per farvi conoscere dai media, e farvi entrare in relazione con la ristretta cerchia di giornalisti e blogger davvero influenti nel food.
E facci questo elenco
Qui vi fornisco un elenco di quelle che sono le più interessanti fiere gastronomiche in Italia a cui partecipare se siete un’azienda agroalimentare. Non ho incluso il mondo vino, spirits, o quelle dedicate a settori specifici come la birra o la pasticceria.
Eccole, mese per mese.
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Marzo
Identità Golose, Milano
Tre giorni di chef e stampa nazionale e internazionale, è oggi il congresso in Italia che ha la maggiore portata di comunicazione, a oggi inarrivabile: c’è la parte di stand, con i main sponsor e le aziende più piccole, e quella di speech, dove sui palchi salgono chef da ogni parte del mondo per portare innovazioni, tecniche, riflessioni. La copertura mediatica è imponente, il pubblico è composto da stampa, chef, blogger, addetti del settore. Se volete stringere relazioni, it’s the place to be.
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Cibo a regola d’arte, Milano (Fa il bis a Napoli, a ottobre)
Il congresso è giovane, ha un sito incredibilmente poco funzionale, ma è un evento che in poco tempo è riuscito a raccontare, ed esporre, il cibo, alla sua maniera: pochi espositori, più aziende sponsor, tutti chef di grande qualità, e un partner mediatico come il Corriere della Sera.
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Taste e FuoriDitaste, Firenze
Buyers, stampa, foodies, distribuiti su fasce orarie diverse per permettere agli espositori di dedicare attenzioni diverse a pubblici diversi. Taste è l’evento che consiglierei mani sul fuoco alle aziende piccole e medie, perché la selezione di chi espone e degli addetti del settore è altissima.
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Maggio
Le strade della mozzarella, Paestum
In quanti modi può essere rivisitata la mozzarella? Qui li trovate tutti, insieme a una squadra di chef di grande spessore che la rivisitano. Negli anni l’attenzione si è ampliata anche ad altri prodotti Made in Italy, con un focus sul Meridione. Il pubblico entra su accredito, con un’ampia partecipazione degli addetti al settore. Oltre Paestum, da un paio di anni LSDM organizza edizioni ed eventi speciali anche in Europa (Ginevra, Parigi e Londra), a New York e a Milano. Ci sono sponsor tecnici, altri che entrano nei cooking show, altri che espongono.
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Gourmandia, Santa Lucia di Piave (TV)
Dietro questa manifestazione c’è Davide Paolini, il Gastronauta, che significa: produttori artigianali di qualità, di nicchia, e chef incredibili. Una manifestazione che ha soli due anni ma che funziona già a pieno ritmo.
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Cibus, Parma
Cibus è una delle manifestazioni più longeve, e anche una delle più efficaci dal punto di vista commerciale: non troverete piccolissimi artigiani ma un felice mix di grandi e medie aziende, con anche un’area dedicata a Slow Food. Buyers e operatori esteri sono una parte centrale del pubblico, e vengono organizzati incontri ad hoc.
Ad aprile è stato introdotto un format di due giorni, Cibus Connect, dedicato principalmente all’incontro tra produttori e buyer.
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Settembre
Cheese, Bra (CN)
Ogni due anni, alternandosi al Salone del Gusto, Bra si riempie, e in certi casi si satura, di persone che vengono da tutta Italia e dall’estero per partecipare a questa incredibile manifestazione. Nata come celebrazione del prodotto caseario da ogni paese, Cheese si è espansa anno dopo anno per celebrare lo street food, la birra, la pizza e altre specialità gastronomiche. Qui si vende, qui ci si fa conoscere dal pubblico.
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Sana, Bologna
Se siete un’azienda biologica, del settore green & healthy, o attenta all’ecosostenibilità, prendete casa qui: insieme alla parte food, Sana ospita padiglioni dedicati al lifestyle – dagli animali agli uffici-, il Sana Shop dove vendere i propri prodotti e un festival vegano. È l’occasione di incontro sia con operatori che con un pubblico molto ampio.
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Ottobre
Milano Golosa, Milano
200 artigiani del mangiare e del bere si danno appuntamento qui da sei anni, grazie di nuovo a Davide Paolini (lo stesso di Gourmandia). Qui si va per esporre, far degustare, vendere a un pubblico che affolla la sede dell’evento per tre giorni
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Salone del Gusto, Torino (ogni due anni)
Come per Cheese, anche dietro questa fiera c’è Slow Food, ma con ampio spazio a produttori più grandi. La manifestazione si è svolta storicamente al Lingotto, ma dall’anno scorso si è trasferita negli spazi aperti di Torino – parchi e piazze. Si viene qui per farsi conoscere, per vendere, per comunicare.
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Host Milano, Milano
Quaranta edizioni non sembrano scalfire la forza di Host, la manifestazione dedicata al settore Ho.Re.Ca, foodservice, retail, GDO e hotellerie. Qui le grandi aziende vengono a presentare le loro innovazioni sia lato tecnologie che lato prodotto, dal format al design. Si viene per fare business, puro.
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Ein Prosit
Piccola ma validissima manifestazione dedicata ai migliori produttori artigianali, vino compreso. Anche se sembra fin troppo local, Ein Prosit gode della copertura della stampa e del web da sempre.
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Cosa manca in Italia
Manca il divertimento, l’informalità, un poco di fighezza, e lo dico dal punto di vista del pubblico: vorrei andare in una fiera e trovare degli stand che mi facciano divertire con concept, allestimenti ed eventi. A oggi rimangono un territorio ancora in mano agli eventi dedicati a blog e stampa e organizzati da agenzie o freelance ispirati. Qui in Italia, il cibo ha troppo spesso il tailleur o gli scarponcini sporchi di fango, manca la via di mezzo o se c’è si nasconde in eventi piccoli come Fuoco – cibo e territorio, un legame preso sul serio.
Datemi una festa, datemi una battaglia, anche tra Tacos e Burritos.
hai mai sentito parlare di caseus? una fiera dei formaggi veneti, in una villa a Piazzola sul brenta, a fine settembre….
e la fiera a Padova…
ma forse sono di parte…