Cosa mangiare e vedere in Romagna in 3 giorni

condividi su

La Romagna mi fa sempre lo stesso effetto.
Costruisce un castello di sabbia sui miei pensieri che così si disfano con la prima risacca. Con quella sabbia mi impana il cuore, per tenerlo morbido. Mi separa la testa dalle orecchie, e le massaggia a lungo pronunciando solo le sue tenere S e Z.
Mi prende per mano e mi porta a scollinare senza peso. Le pause sono sempre sulle panchine al tramonto, e il tramonto per me è sempre rosa.
E diamine, in Romagna si mangia pure bene.

72 ore per mangiare in Romagna

Per assaggiare tutto quel che la Romagna offre, potreste mettere in conto un anno: la Romagna è mare e colline, città d’arte e rocche. Non è solo lidi e bagni, non è solo Amarcord: esiste un entroterra ancora – incredibilmente – inesplorato che vale la sosta, la programmazione, lo smarrimento.
Quindi: i consigli culinari e di itinerari in questo post prevedono un’auto.
E anche: il titolo è messo lì come acchiappaclick, 3 giorni – 72 ore – vi bastano giusto per assaggiare le piadine e i cassoni. Con i consigli di questo post potete mangiare molto di più di 72 ore, o, se riuscite, moltiplicate i pasti – invidia, eh.

Perché conosco la Val Marecchia

All’Università ho conosciuto il festival di Sant’Arcangelo dei Teatri insieme e grazie ai lavori di Gianluigi Toccafondo, l’artista di San Marino che da diverso tempo collabora col Festival; c’è stata la gita con la mia coinquilina dell’Università, quella che mi ha fatto conoscere i mutoidi, in questa zona.
Ho poi conosciuto meglio questo territorio nel 2011, quando ho fatto la mia prima vacanza da sola: dormivo a Verucchio, avevo noleggiato una 500 e andavo da un colle a un altro scoprendo San Leo, Pennabilli, il lago di Andreuccio.
Ci avevo scritto una guida in Pdf, la trovate alla fine del post.

Ricordo la sorprendente pizza di Sp.accio, le quaglie del Piastrino, e il Povero Diavolo di Torriana, quando ancora c’era Pier Giorgio Parini: tornai due volte a pranzo, perché non riuscivo a capacitarmi di quanto fosse bravo. Ricordo lui, il pranzo e la gatta con la personalità più tenace che avessi mai visto.

Ci sono tornata in viaggio di nozze, tanto mi ero innamorata di questa zona.

Ci torno ogni tanto, meno spesso di quel che vorrei: sono reduce da un weekend con amiche, Francesca e Veronica, che mi hanno preso e sollevato l’umore, con quella capacità tutta romagnola di accogliere le anime altrui senza fare troppe domande e dando tempo, sorrisi, chiacchiere. Leggere e non solo.
Come è accaduto per Torino 5 anni fa, ho pensato che questo posto potrebbe diventare casa, e chissà.

Cosa mangiare in Romagna

Avvertenza: alcuni di questi posti chiudono in inverno o hanno orari diversi. Chiamate per sicurezza!

Giorno 1: Rimini

Io a Rimini ci sono arrivata sempre a ora di pranzo, e quando mi sono svegliata al massimo ho preso un caffè da Pascucci. Di Rimini amo la sensazione che il tempo scorra a ritmo di una canzone anni Sessanta, e quella ruota panoramica che occupa una parte di cielo dovunque tu sia. Adoro le persone che corrono a qualsiasi ora, l’accoglienza per famiglie e cani, l’accento, il sapore.

09.00 Colazione Dalla Jole

Disclaimer: qui colazione io non l’ho fatta, ma Jole ve la consiglio su indicazione di Veronica che ci ha scritto un post: una baracchina per permettere ai nottambuli e ai pescatori di incontrarsi, di fronte a un bombolone. Una colazione per osservare e cominciare a vivere Rimini.

12.00 Pranzo con piadine e cassoni

Non scherziamo: di qualsiasi religione alimentare siate, una piadina è obbligatoria. È una questione di rispetto verso la Romagna. Ve ne consiglio tre:

  1. Casina del Bosco: ottima, sfogliata, fresca. La Casina si vanta di fare le piadine quadrate, io mi vanterei di più del loro abbinamento culatello, pecorino e radicchio.
  2. Dalla Lella: accolti da donne con fiori in testa, Dalla Lella offre piadine con impasti diversi. Qui potete anche comprarle e portarle a casa: trovate lo spazio anche per un cassone, dei calzoni tipici farciti in vari modi.
  3. Nud e Crud: in molti la detestano perché dicono che non sia tradizionale, a me è piaciuta perché ha una selezione di ingredienti da versare diverse lacrimucce.

16.00 Merenda al Bar Lento

Sorpresa: Rimini non è solo mare, ma è anche centro – e che centro. Casine di pescatori, un borgo storico, e una parte più moderna. Qui si trova il Bar Lento, un inno al modernariato in un locale su due piani che racchiude ogni tipo di sedia e oggetti vintage in vendita. Troverete ottimi caffè filtro e un buon chai latte.

18.00 Shopping gastronomico al Nécessaire

Prodotti di qualità, un cortile interno con sedute comode e rilassanti, e un bistrot moderno: ecco questa deliziosa bottega che vale un aperitivo e un po’ di shopping.

20.30 La pizza di sp.accio a Coriano

Sono venuta da sp.accio ormai secoli fa, e ho scoperto solo l’altro ieri che la pizza era opera di quel genio di Beniamino Bilali: il locale si trova all’interno della comunità di San Patrignano. Al piano di sotto troverete una bottega con accessori tessili e di design, al piano di sopra una delle pizze più buone al mondo.

23.00 Dormire all’UpHotel

L’anno scorso ho passato qualche giorno a Rimini in vacanza e ho dormito qui, all’UpHotel: poco consigliato se volete stare in centro vista la sua posizione defilata, molto se volete dormire bene. I materassi sono di Dorelan (la marca del mio materasso, comprato a rate anni fa e tuttora adorato), l’hotel è moderno e potete prendere la bici che vi offrono gratuitamente per girare la città.

Giorno 2: Cesenatico e Cervia

Ho scoperto Cesenatico l’anno scorso grazie a Veronica, che mi portò da Marè – ve ne parlo dopo, ma è un argomento di cui potrei parlare per giorni. Un molo con barche d’epoca, lidi meno chiassosi di Rimini, e anche qui ritmi allegri di famiglie. Cesenatico è stata casa per due giorni, in questo weekend tra amiche, una casa in cui se non avessi messo la sveglia non mi sarei mai alzata: è un mese che non dormo bene, e questo è stato un miracolo.

10.00 Colazione con biscotti di burro

Quando sono entrata in questa bottega sono stata cosparsa dall’odore di burro: pervasivo, zuccherino, avvolgente. Vuoi davvero qualcosa di diverso per il tuo risveglio? Ordina un sacchetto di biscotti: costa circa 5€, è un sacchetto trasparente di gusti misti. Poi dirigiti verso la piazza che c’è dietro – quella del mercato. Se vuoi ordina un caffè al bar vicino. Siediti, e sbocconcella un biscotto dietro l’altro. Puoi anche sederti al molo e fare la stessa cosa. Una lunga, infinita colazione a base di burro, sciogliendoti un po’ anche tu.

12. 00 Pranzo da Marè

Qualche giorno prima di partire ho scritto alle ragazze: “Non ho richieste se non quella di andare da Marè”. Punto. Da quel pranzo dell’anno scorso volevo tornarci, perché Marè è un luogo della fortuna: se qualcosa di bello deve accadere, è più probabile che accada qui che altrove. Se vuoi ricevere un messaggio, è questo il luogo in cui devi venire. Se proprio vogliamo essere riduzionisti: si mangia benissimo, i cocktail sono fatti con cura, l’arredamento mette insieme l’anima del nord e i fianchi della Romagna, e i passatelli asciutti, ah, i loro passatelli asciutti. Contano quasi quanto la magia.

15.30 Un giro in libreria da Pagina27

Ronnie, la proprietaria della libreria è arrivata a Cesenatico direttamente via fiume:

Ero sul Bateaux Mouches a mangiare ostriche e a bere vino, poi mi sono appisolata e quando ho aperto gli occhi mi trovavo a Cesenatico. Dalla strada un signore mi ha offerto una piadina, e cosa fai, non ti fermi?.

Poi scoppia in una grande risata:

Vedi – dice – se vuoi raccontare qualcosa hai almeno mille storie da raccontare

La selezione della libreria è bellissima, e i libri sono ordinati per genere o casa editrice.

17.30 Shopping a Cervia

Di Cervia ho visto solo negozi e cocktail, e mi sono piaciuti entrambi. In particolare ho fatto shopping da Mi.Mà, monomarca – suppongo – di Vicolo, un brand che mi aveva consigliato Justine: molto femminile, molto vestibile. A pochi metri dal negozio c’è l’outlet.

19.00 Aperitivo a Cervia

Anche Cervia ha i suoi Navigli, o forse dovremmo smetterla di naviglizzare i canali altrui. Quindi: lungo il canalino di Cervia c’è il Portò, un locale dove bere un buon Gin Tonic al tramonto. Andate sul presto perché il locale, come tutti quelli affianco, si affollano presto.

21.00 Cena leggera: piade o fritto?

Per cena nessun consiglio testato ma dove andrò quando tornerò a Cesenatico: dicono meraviglie della piadina alla parmigiana di Quinto Quarto, e del fritto misto di pesce dell’osteria del Gran fritto. Nel dubbio, toccherà testare entrambi.

Giorno 3: Sant’Arcangelo e Pennabilli

Come dicono qui in Romagna, non sei romagnolo se non hai limonato sulle panchine di Sant’Arcangelo. Io aggiungo che non hai capito la Romagna se non hai letto tutte le frasi di Tonino Guerra sulle pareti di Pennabilli.
Due paesi diversi, uno più domestico e l’altro più randagio, uno con fiori ordinati e un’anima post punk eredità dei Mutoidi con cui convive, l’altro con pietre secolari disposte a raccontare delle fiabe.

13.00 Pranzo alla Sangiovesa

Pasta fresca, salumi prodotti da loro, piadine cotte al momento, carni della loro tenuta: la Sangiovesa è un bel posto dove venire a pranzo se avete voglia di qualcosa di tradizionale. Per altri indirizzi di Sant’Arcangelo, chiedete a Veronica.

20.00 Cena: il Piastrino

Ho già detto che ricordo ancora la quaglia mangiata qui ormai 7 anni fa? Ecco, magari il Piastrino è cambiato nel frattempo, ma l’ultima volta che c’ero stata avevo conosciuto la mano di un grande chef molto saldo e poco improvvisato.

La gita della vita: Petrella Guidi

Nel 2011 scrivevo così di Petrella Guidi: “L’incanto abita in questo paese, dai giardini nascosti al Borgo del Sole e della Luna, dai fiori che nascono dovunque alla rocca che conserva le lapidi omaggio a Federico Fellini e Giulietta Masina. Un luogo per innamorati”. Andate a Petrella Guidi, un qualcosa che assomiglia all’amore lo troverete.

Le ultime due cose

  1. Ecco la guida alla Val Marecchia che avevo scritto nel 2011: è datata, ma contiene ancora suggestioni utili.
  2. Veronica ha scritto un post sul nostro weekend, molto più completo del mio: leggetelo!

Iscriviti alla mia newsletter

Iscrivendoti accetti l'informativa sul trattamento dei dati personali