Cartoline dalla Sardegna (Estate 2013)

Andiamo poco in Sardegna, al massimo due volte all’anno e sempre per poco.
Siamo restii, perché ci piace cambiare, amiamo le città più che la natura, siamo orsi senza legami se non il desiderio e la scoperta.
Eppure ogni volta quest’isola ci appaga di serenità e ci rigenera, in un’esplorazione che non sembra avere mai fine.

Se Fabrizio, da nativo, sa riconoscere tutti gli strati culturali e antropologici degli abitanti e delle usanze, e distinguere l’autentica ospitalità da quella di facciata, per i miei occhi del sud quest’isola è principalmente un ventre di percorsi che portano tutti a una libertà fatta di vento e di caverne, raccontati in una lingua che poco a poco imparo a conoscere.

Vi racconto di questa settimana che mi ha reso noiosa la terraferma, in foto day by day

1. Siamo sbarcati a Porto Torres solo per tornare a Kent’Annos, ristorante agricolo all’interno delle Tenute Dettori (ecco il post del 2012): amiamo la cucina dello chef, amiamo follemente i loro vini. Non sapendo a cosa è più giusto rendere giustizia, se al cibo o al vino, scegliamo la via salomonica di ritrarre l’uomo che crede in entrambe (insieme a suo figlio Alessandro): Paolo Dettori, uguale a un attore americano degli anni ’50.

2. Il martedì siamo andati fino ad Abbasanta al ristorante Su Carduleu, per provare la cucina di Roberto Serra: 30 anni e occhi azzurri, passione per la propria terra e una sfida culturale enorme, in una zona dove la ristorazione sembra non poter cambiare. Roberto fa lente modifiche, e innesti innovativi, con imprinting geograficamente riconoscibili: qui i culurgiones, delicatissimi, serviti con polpo arrostito.

3. La Sardegna la conosci tramite passaparola, e la parola è detta in sardo. Alla ricerca del formaggio Su Casizolu, abbiamo fatto tappa da Vittorio Mura a Santu Lussurgiu, coltellaio da generazioni: qui, corni alla mano, ho capito il valore di certi coltelli.

4. In un tour nostalgico-gastronomico, siamo finiti a Escalaplano, nella vecchia casa del nonno di Fabrizio. Nel giardino, insieme all’albero dove venivano appesi i capretti per essere scuoiati, una vecchissima macina, purtroppo rovinata.

5. Sono andata a parlare all‘Open Campus di Tiscali della Foodie Geek Dinner, è stato emozionante e bello, ma soprattutto il mio desiderio si è esaudito: Riccardo Atzeni mi ha disegnato, viva Riccardo!

6. Questo è la stanza di conservazione del pecorino preso in zona di Escalaplano, poco HCCP molto hardcore. Il pastore non parlava italiano, e io mi sono sentita più che straniera. Mi sono sentita fortunata, perché ho famiglie e chef che sanno mettermi in contatto con queste realtà altrimenti inarrivabili, fosse anche solo per la barriera linguistica. Poi il pecorino mi ha portato 100 punti sorriso su Facebook con questa foto.

7. Lui è Domenico Sanna, lavora da Roberto Petza a S’Apposentu, che per noi si conferma il migliore ristorante d’Italia insieme a Crippa.
E allora perché non le foto dello chef, o dei piatti? Quelle ci sono già, e il cibo non basta a spiegare l’entusiasmo per quest’uomo che ha creato Casa Puddu, che sta formando i nuovi chef della Sardegna, che sta realizzando la sua pasta col grando duro della sua terra: Roberto è il folletto che sta creando un nuovo sistema, a fatica, e persone di fiducia come Domenico sono preziose, anche per noi.

8. Gnocchetti con bottarga di spigola, salicornia e vongole, mangiati da Semplicemente. Con uno chef che sa come fare la spesa, e una carta dei vini più che rispettabile, questo ristorante è l’ennesimo locale che fa fatica a fare breccia nei cuori dei cagliaritani. E allora lo staff si inventa il Bring Your Own Bottle, Crudo e Bollicine, Girls Night. Saper far da mangiare non basta.

9. Forno di Escalaplano, dove siamo andati a ritirare nove forme di civraxiu, uno tra i pani più buoni della terra: mollica quasi dolce, fatto di semola di grano duro. Si conserva per una settimana, sul serio.


E ora ripartiamo, per mete più fresche :)

Iscriviti alla mia newsletter

Vuoi ricevere anche gli articoli del blog?

Ci sono 2 commenti

  1. Ecco, io già ho voglia di andare in Sardegna, perché non ci sono mai stata, ora come faccio? Sapevo che non dovevo leggere questo post! :P
    Bellissimo, tutto! ;)
    Un abbraccio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
Tutti i campi sono obbligatori.