Cambiare gennaio, cambiare business plan

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Ogni anno, da quando sono freelance, gennaio è il mese peggiore di tutti.
È il mese in cui vorrei avere tutte le informazioni sull’anno che è appena cominciato: vorrei sapere quanto guadagnerò nel corso dell’anno, che impegni avrò, con quali nuovi clienti lavorerò.

Gennaio è il mese in cui normalmente mi dibatto, mi spremo, mi attivo in maniera scomposta facendo la cosa che peggio mi riesce: la ricerca attiva di nuovi clienti.
Gennaio è di solito quando dico di sì ai clienti di cui mi pento, perché temo che a febbraio non ne arriveranno di nuovi.

Quest’anno ho fatto qualcosa di nuovo e qualcosa di vecchio.

Sono stata ferma, e ho rifatto il business plan.

Vi racconto quindi di alcuni cambiamenti che ho già cominciato a comunicare, dei miei nuovi obiettivi, di come cambierò il mio piano editoriale, e di alcune novità di quest’anno, inclusi alcuni appuntamenti in cui parlerò in pubblico.

1. Posizionamento

  • Tre anni fa mi sono detta che non avrei voluto lavorare solo con aziende del settore food
  • L’anno successivo mi sono occupata di promozione della destinazione turistica
  • L’anno dopo ancora, tra le altre cose, di PR, comunicazione e copywriting nei settori della finanza e del marketing.

Quando ho fatto il bilancio del perché – da quando mi sono messa in proprio – la maggior parte delle aziende con cui ho lavorato meglio mi avevano cercata, la risposta era una sola: notorietà, reputazione, contatti in ambito food , e sempre di più perché so coordinare progetti con dei fornitori bravissimi e accessibili ***

Ho deciso, anche per questo motivo, di specializzarmi ancora di più nel settore food e nei progetti legati all’enogastronomia e all’agroalimentare, soprattutto in ambito turistico.

L’obiettivo è quello di

  1. Posizionarmi come consulente per aziende food e su progetti enogastronomici legati al turismo
  2. Come content marketing manager
  3. Per aziende piccole e medie che hanno bisogno di una mano per essere comunicate al meglio e di trovare fornitori bravi e non esosi per attività specifiche.

2. Servizi

Ho ridotto e verticalizzato i miei servizi e sistemato le mie sales pages: ora sono tre e sono

  1. Strategia di comunicazione
  2. Content marketing
  3. Formazione

Tutte in ambito food e progetti enogastronomici.

3. Obiettivi di business

Ho scelto di seguire questa strada dandomi due obiettivi, uno legato ai soldi e l’altro legato al lancio del mio progetto.

  • Per i soldi: quest’anno voglio guadagnare il 25% in più dell’anno scorso, e magari superare 75.000€.
    Lo faccio per pagare le tasse del 2017 di cui vi avevo parlato in questo post e perché voglio avere un fondo per investire nel mio progetto.
    Specializzarmi, ne sono convinta, mi aiuterà a raggiungere questo obiettivo.
  • Per il mio progetto: non dico nulla per scaramanzia. Ma ci sono 3 persone che ci stanno lavorando, una brand identity compiuta, un sito e un marchio registrato. È un progetto legato al turismo enogastronomico, motivo per cui voglio essere ancora più credibile in quell’ambito.

4. Promozione

Diciamolo: non vado matta per produrre contenuti legati al mio lavoro.

Se guardo ai post pubblicati in questo blog, molti parlano delle mie soft skill e poco delle mie competenze. Se mi guardo indietro so anche perché: quando ho pubblicato il post in cui annunciavo che mi ero lasciata con Fabrizio e il racconto della dispensa di chi finisce l’amore, sono stata inondata di feedback.

Mi sono esposta, come non avevo mai fatto prima, e da lì sono andata sempre più in profondità: condividere le mie riflessioni fa parte di me, e stringere relazioni con persone che mi conoscono in questo modo è una ricchezza alla quale non rinuncerei mai.

Ho un pubblico fatto di persone incredibili che mi seguono perché “sono reale”, che si fidano delle risorse e dei prodotti che condivido, perché lo faccio con assoluta sincerità.

Tutto molto bello, se fossi una blogger o una che vende il proprio pubblico.

Quindi, per non dilungarmi troppo – e anche perché ne parlerò al Freelance Day il 24 marzo, questi alcuni cambiamenti, che si sintetizzano in: fare meno cose, con obiettivi più chiari.

I contenuti andranno in quattro direzioni:

  1. Promuovermi presso aziende food e turistiche
  2. Far conoscere quello che faccio ad altri freelance, e stringere relazioni con loro – per sollecitare il passaparola.
  3. Mostrare le mie soft skill che sono tra i motivi per cui i clienti lavorano bene con me: bilanciamento vita / lavoro, sorriso, capacità di coordinamento.
  4. Continuare a parlare dei temi che mi sono cari, perché non tutto può essere solo promozione: cambiamento, vita da freelance, fatti miei.

Ho quindi:

  1. Modificato il mio piano editoriale sul blog: vedrete post su come distribuire i contenuti, marketing turistico, piani editoriali per eCommerce food.
  2. Deciso di fare delle dirette Instagram una volta ogni due settimane parlando del mio lavoro e della vita da freelance

5. Novità e talk

  • Quest’anno insegnerò in due Master, sui temi delle Digital PR e del Content Marketing, per lo IED di Roma e il Master del Gambero Rosso a Torino.
  • L’8 febbraio terrò un Webinar insieme a MailUp per parlare di Turismo 4.0: contenuti ed email per i viaggiatori di oggi. Ci si iscrive qui.
  • Il 24 marzo parlerò al Freelance Day qui a Torino di Business & Content Plan per freelance. Come creare un piano editoriale per promuovere il tuo lavoro.

6. Il primo risultato

A gennaio ho preso un cliente di quelli che avrei tanto voluto. Da febbraio comincerò a collaborare con un ente che si occupa di formazione nel settore agroalimentare, per costruire con lui prodotto, servizi e comunicazione.
Il mondo del food non è solo biscotti da supermercato, ma è competenze, cultura, informazione, posti di lavoro, che fortuna poterci stare in mezzo.

7. Una ragione in più

Qualche giorno fa parlavo con un amico e gli dicevo a proposito del mio proposito di specializzarmi e focalizzarmi:

Ti dirò che è cominciato appendendo quadri in casa ma non sarebbe vero.

Però un po’ lo è.

Al di là degli obiettivi di business, questo percorso si allinea a quello che succede nel resto della mia vita: ho finito casa, ho appeso quadri, ho messo radici. Non fuggo più dalla possibilità di qualcosa che duri, anzi, lo coltivo se mi fa stare bene.
Rimanere nel food mi fa sentire in pace, evviva il food.

*** Nella brutta copia del Business Plan l’ho scritto così:

  • Perché spacco il culo ai passeri nell’ambito food come contatti e competenze
  • Perché conosco dei fornitori che levati

[Photo by Paul Trienekens on Unsplash]

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