Ora, febbraio 2018

Che è quasi marzo, lo so, ma il 1° marzo compirò 38 anni e me ne sto lamentando da settimane, quindi no, facciamo che marzo non arriva.
Questo è un nuovo post della serie Ora: cosa sto facendo, cosa sto pensando, dai, diccelo.

Fuori e dentro

Le persone sono un impasto: da fuori sono cotte e lucide, e dentro sono cornetti che stanno lievitando, sfoglia dopo sfoglia. Questa storia della lievitazione, del cambiamento perpetuo, sta diventando sempre più una mia fissazione: l’età mi sta scrostando con gentilezza, mostrandomi una donna resiliente, autonoma, ottimista.

Capita a molti, immagino, o almeno a tutti quelli che hanno superato i 35 anni: succede che hai accumulato abbastanza esperienza da aver visto certe cose capitare più volte. La paura comparire ed eclissarsi, l’amore esplodere e affievolirsi, i soldi frusciare e andare a fuoco. Hai acceso il gas sotto il caffè ogni mattina, hai tirato su il lenzuolo ogni sera, hai manovrato spazzolini, auto, pinze a pappagallo.

Succede che capisci che la cosa migliore che può capitarti è fare al meglio le cose che contano, impegnarti per far proliferare quello che ti riempie e lasciar perdere quello che ti svuota: l’abbandono è una conquista, l’attaccamento è una malattia.

Vale per tutto: la casa, l’amore, il lavoro.

Come trovare clienti

Mi sto chiedendo come essere un bravo commerciale, una di quelle persone che vendono bene il proprio lavoro in modo che il tempo investito porti a un ritorno.
Queste sono le domande che mi faccio: vi va di aiutarmi a rispondere?

  • Cercate mai clienti attivamente? (Cioè: li cercate, gli scrivete, vi presentate)
  • Quanto del vostro lavoro arriva da un contatto che è più conosciuto / senior che prende il cliente e vi dà parte del lavoro? Oppure: quanto siete voi quel senior?
  • Partecipare a convegni come speaker vi ha mai portato nuovi clienti?
  • Che peso ha il vostro sito professionale nel facilitare la proposta di un potenziale cliente?

Una cosa che sto facendo, e che ho imparato da Miriam, è presentarmi dando qualcosa di valore in maniera gratuita: ho fatto una selezione di aziende con cui vorrei lavorare, tutte nel campo food, e mi sto presentando insieme a una collega che ha un’agenzia.

Nella mail regaliamo qualcosa, un contenuto sulla strategia digitale che possono usare subito: se noi consulenti di content marketing rompiamo le scatole ai nostri clienti perché offrano contenuti di qualità gratuiti per farsi conoscere eccetera, perché noi non facciamo altrettanto?

Di editoria

E tu non lo vuoi scrivere un libro? No, cioè forse sì.
A me interessa diventare editore, e produttore di contenuti: è quello che sto facendo col mio progetto, ed è quello per cui sto cercando fondi di ogni tipo, dall’imprenditoria femminile a sponsor privati.

Poi c’è un altro libro, che riguarda delle storie di cibo, e c’è un editore di quelli belli che ha detto: ei, sono interessato a pubblicarlo. Anche qui stiamo cercando aziende che vogliano sponsorizzarlo, anzi, se sei un’azienda di food, perché non mi scrivi così ti racconto di più?

Florence

Florence è un gioco, è una app, è una graphic novel ed è una storia d’amore: l’ho scoperta grazie a Roberta e l’ho terminato in un pomeriggio, con il cuore che si gonfiava e si colorava man mano. C’è una parte in cui Florence recupera una scatola dei ricordi con i disegni che faceva da piccola: una barca, una farfalla. Nella storia che scorre puoi riempire il disegno anche tu: quante farfalle avete disegnato e colorato da piccoli? Io centinaia, ma lo avevo dimenticato.
E invece eccole di nuovo lì: due ali, tutti i colori che vuoi, tutto il tempo che ti scegli.

[Photo by Annie Spratt on Unsplash]

Iscriviti alla mia newsletter

Vuoi ricevere anche gli articoli del blog?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
Tutti i campi sono obbligatori.