Dalla colazione alla cena: i miei posti preferiti di Torino

Vengo a Torino per un weekend, dove mi consigli di mangiare?

Ecco la domanda che mi viene fatta più spesso da quando, 9 anni fa, mi sono trasferita a Torino.
Che poi, a dirla tutta, il cibo è stato uno dei motori che mi hanno spinta qui: prima di Torino vivevo a Milano, che 9 anni fa aveva una scena ristorativa molto diversa da ora. Venivo a Torino dove si diceva che ci fosse una bistronomia nascente, e anche se quella bistronomia non è mai realmente sbocciata, c’erano sempre il vitello tonnato e la carne cruda a rendere una festa ogni pasto.

Alla domanda di sopra ho risposto negli anni con una mail, che ho aggiornato man mano: oggi la mole di richieste e informazioni però è tanta, e così ho pensato di riassumere tutti i miei locali preferiti di Torino in un unico post, che aggiornerò man mano. Prima, però, delle premesse.

Le premesse sulla selezione di locali e ristoranti a Torino

  • Questo post non è una guida e deve accontentare una sola persona: me. Al massimo, i miei affetti.
  • È una selezione quindi autoriferita, non universale.
  • Sono tutti posti che ho provato o di cui sono super curiosa e su cui ho mille informazioni.
  • Non è esaustiva: sono 9 anni che vivo qui ma ci sono mille posti che non ho provato. Sono abitudinaria, e altri non fanno per me.
  • Saranno commenti più che recensioni, sennò diventa lunghissima.
  • Ci sono i link a siti o pagine social, non orari o giorni di apertura e chiusura: confido in voi e Google.
  • Ci saranno anche quelli che trovo aspetti critici dei locali, secondo criteri soggettivi, ovviamente: l’odio per le stoviglie compostabili, ad esempio.
  • Diffido se spendo troppo poco, non faccio quasi mai aperitivo, mi infastidiscono i locali con muffin e unicorni, non vado nei locali con menu infiniti, evito chi serve pasta e vongole a 6 euro ma anche chi vuole fare lo chef ma non sa fare il cuoco.
  • In questo post non troverete pizze, tanto mica venite qui per la pizza, dai.
  • Mancano anche enoteche o cocktail bar se non nella sezione miscellanea alla fine, perché sono posti che frequento poco.
  • C’è anche poca “alta ristorazione”, perché qui a Torino mi annoia chi la fa, e perché il mio budget è differente.
  • Due cose che mancano qui perché mancano a Torino:
    1. Una cucina internazionale moderna di ricerca, di quelle da metropoli per intenderci.
    2. Mancano anche ristoranti dove c’è una solida sperimentazione gastronomica insieme a un servizio rilassato, come il Magazzino 52 che trovate dopo.

Dove fare colazione a Torino

Mi piacciono i caffè buoni, i luoghi gentili, le creme leggere, i lievitati artigianali, le persone che non ti mettono fretta, i locali dove mi viene voglia di portare gli amici a colazione, amo la panna fresca e se mi servi quella spray non mi rivedrai mai più.

Mara dei Boschi
Tre tipi di Espresso (normale, da paura e giusto) a seconda del tipo di caffè che scegliete, una selezione di cornetti e torte, e se volete anche un gelato: da Mara dei Boschi fare colazione è cosa buona, soprattutto in estate con i tavolini blu all’aperto in Piazza Carlina. Scomodità: non prendono ordinazioni al tavolo.

La colazione di Sara
Dolci vegani con ingredienti buoni e valorizzati da ottime idee. I biscotti sono incredibili e il caffè è tostato che è una meraviglia. Il posto è minuscolo e nei mesi caldi ha un paio di tavolini fuori. Utilizza solo stoviglie compostabili, che fanno rima con detestabili. Portatevi le forchettine da casa, ne vale la pena.

Caffetteria Pino
Qui siamo a casa mia, quartiere Parella a Torino: Pino è un’istituzione. Nello scontrino ha scritto MAGGICA ROMA, e le sue origini sono tra le cose che rendono questo un posto magico. Caffè di una torrefazione torinese – anche in vendita, brioches industriali di ottima qualità, un locale che potrebbe stare a Parigi tanta è l’amtosfera.

Pasticceria Enzo e Grazia
Rimaniamo a casa mia per le zeppole migliori di Torino: pasta bignè ripiene di crema Chantilly e spolverate di zucchero a velo. Sono un dolce molto diffuso a Torino e qui trovate quelle che per me sono più buone di tutte. Ha due sedi distanti pochi metri.

Pasticceria Guardia
La colazione più gentile di Torino, dove la gentilezza è nei modi e anche nelle piccole attenzioni per golosi come: il biscottino nel caffè con la panna nella tazza gigante, la meringa che accompagna il caffè. In pieno centro, con un cortiletto interno per l’estate, intimo.

Orso Laboratorio Caffè
Tantissimi caffè monorigine e diverse preparazioni (espresso, cold brew, chemex ecc), in un locale che intreccia una nostalgia colonialista con un po’ di romanticismo, e lievitati ottimi. Il posto è piccolissimo e il servizio caotico, potrebbe servirvi della pazienza.

Pastarell
Pasticceria di ispirazione partenopea, con sfogliatelle piacevoli e un caffè buonissimo: hanno due sedi, io vi consiglio quella di Porta Susa per quando arrivate o partite.

Stratta 1836
Super classicone nel super salottone di Piazza San Carlo: per quanto l’idea di Torino e piazze che sembrano salotti mi faccia orrore, qui da Stratta trovate un po’ di goduriosa sabaudità. Caffè e paste buone, ma qui venite soprattutto per rifarvi gli occhi

Perino Vesco
Bakery con colazione: una di quelle cose che in città come Copenaghen o Milano le trovi con una certa facilità, qui le fa solo Perino. E sono bravi.

No, la Farmacia del Cambio non la trovate: ho smesso di frequentarla perché ancora rischi di andare lì e non trovare il pain au chocolat o altri lievitati se non hai prenotato. Ne avevo parlato qui: per me questa mentalità è il contrario di quell’apertura, curiosità e servizio al cliente che cerco nei luoghi dove mangiare. Ed è l’emblema di una torinesità provinciale che mi auguro si estingua presto, prestissimo.

Dove mangiare cucina internazionale a Torino

Non mi vedrete mai in un All You Can Eat, diffido dei sushi con la Philadelphia, non mi basta che una persona sia nata in Giappone per essere una persona che sappia riconoscere o addirittura cucinare piatti giapponesi, so riconoscere le rivisitazioni dagli azzardi, mi innervosisco se mancano le basi.

Oh Crispa
Street food cinese in pochi piatti con ingredienti certificati in un locale moderno e un servizio gentile: è Oh Crispa, in San Salvario, il locale di Tingting Dai, Tina per noi di Torino. Ampia scelta vegetariana, menu stabile e breve, deliziosi i ravioli di cristallo e tutti i noodles. Anche qui la scelta di usare le stoviglie compostabili, una di quelle scelte che – ribadisco – rendono il cibo più cattivo.

Miyabi
Con Miyabi dovete avere pazienza: il cuoco, Masa, una persona a cui voglio bene, è insieme un cuoco bravissimo quanto un grande sperimentatore di formule. In alcuni periodi troverete un menu breve ma via whatsapp un menu più corposo, a volte vi verrà chiesto di scegliere prima, e il processo di scelta non è sempre fluido. Però tutto questo si perdona perché Masa sa curare la nostalgia di tutti noi amanti del Giappone: per me il migliore sushi di Torino, la migliore cucina giapponese di Torino, e anche l’unico posto dove potete assaggiare lo yuzu kosho.

Vale un Perù
Un ristorante a conduzione familiare dove c’è una grande consapevolezza e studio di ingredienti e piatti del Perù: la famiglia Bustinza, che gestisce Vale un Perù, è entrata nel cuore di tutti noi. Per il ceviche, certo, ma anche per la carne, la ricerca, la passione. Hanno aperto anche Nativo, più sperimentale.

El Beso
Dove il Messico incontra Slow Food: ingredienti e ricette pazzesche qui a El Beso, dei tacos con carni cotte con sapienza, condimenti con verdure e peperoncini senza sbavature. Un filo overpriced, come diciamo noi dell’intellighenzia gastronomica, ma vale la pena. Nel cuore di San Salvario, sembra uno dei tanti locali da movida e invece no.

Mei shi me ke
In via Cibrario, vicino Piazza Statuto, una trattoria cinese modesta ma con risultati sorprendenti, a cominciare dai ravioli: ottime anche le verdure.

Ristorante Pechino
Per anni il mio ristorante cinese del cuore, ora con una qualità un po’ inferiore ma continua a difendersi: una bettola in corso Vercelli, dove porto solo gli affetti più fidati. Non è un luogo per fighetti, ma qui i gyoza sono fatti a mano, il menu è comprensibile solo in parte e troverete dei piatti poco banali.
Meno ostico e ugualmente spaziale, c’è la Grande Muraglia a pochi passi.

Namaste
Torniamo nella mia zona, fuori dal centro: siamo in Corso Monte Cucco, ed è qui da Namastè che dovete venire per la migliore gastronomia indiana di Torino. Il locale è minuscolo, modesto, e in estate mangiate affacciati sul traffico: qui però i curry, i vari tipi di risi, il naan e le carni sono cucinati con equilibrio e freschezza. Sapori forti ma piatti digeribili.

Greek Food Lab
Non il ristorante greco per cui perdere la testa, ma Greek Food Lab mangiate una versione onesta e pop della Grecia. Buoni fornitori da cui importa gli ingredienti greci, piatti goduriosi e ricchi.

Xing Wang
Una gastronomia spartana in Via Madama Cristina 113, dove mangiare bao, fegato e altri piatti cinesi senza fronzoli ma con parecchia sostanza. Capita di essere trattati senza alcuna condiscendenza, per cui se cercate sorrisi e piatti instagrammabili non è il posto per voi.

Kokoroya
A Torino c’è un posto che mescola la sgarrupatezza dei combini giapponesi con la volontà di essere una accogliente gastronomia di Tokyo: l’impronta italiana è ben presente nella cucina a livello di pulizia dei sapori, ma rimane una piccola oasi dove mangiare degli ottimi bento.

Cinta rasa
Premetto: di cucina indonesiana non so nulla. Dirvi quindi se da Cinta Rasa la cucina è autentica o un fake è una responsabilità che non mi prendo: ve lo consiglio perché le combinazioni di sapori sono buoni e alla portata di tutti. Il ristorante è davvero conviviale e la coppia di proprietari è gentilissima.

I miei ristoranti preferiti e speciali di Torino

Mi piace bere bene e senza ricarichi eccessivi, amo la pasta al dente e gli azzardi che funzionano nella pancia ancora prima che nella testa, frequento posti dove si lavora per il cliente e non per l’ego, scendo a compromessi con servizi zoppi se i piatti sono epifanie, torno nei posti di cui ricordo cosa ho mangiato.

Magazzino 52
Menu breve e carta dei vini infinita: piatti sempre eseguiti con precisione, di ricerca solida e fatti per saziare. Abbinamenti che non spaventano, porzioni equilibrate: potete prendere i singoli piatti o seguire un percorso. Se non bevete, la spesa media è di 30-35 euro, ma non potete non bere: hanno una carta pazzesca, e potete anche acquistare i vini.

Luogo Divino
Ne parlo sempre come il posto ideale per amici e limoni: qui vi divertite, col cibo e il vino. Il menu è libero: non ci sono classiche distinzioni tra antipasti, primi e secondi, ma una differenza intuitiva tra porzioni e tipologie di piatti.
La cucina è un elegantissimo mix di influenze sudamericane e piemontesi, e ogni piatto è un viaggio.
Anche qui si beve benissimo: conto variabile in base a cosa bevete, ma diciamo che una spesa media si aggira sui 35-40 euro.

Scannabue
Un ristorante che combina eleganza e spirito da trattoria, e che esprime il Piemonte più conviviale. Di base è un posto che consiglio per una cena tra amici, perché soddisfa diversi gusti.
Non è una trattoria ruspante: la mano arriva dalla tradizione ma rifinisce i piatti con tecnica moderna.
Anche qui carta di vini incredibili. Spesa sui 35 euro.

Razzo
Una delle cucine più moderne e attrattive di Torino: una visione gastronomica che potremmo trovare a Copenaghen. Se siete carnivori, segnate le loro carni frollate. Se siete di quelli che cercano abbondanza come sinonimo di qualità, non è il posto per voi. Il servizio è antipatico e un po’ distratto, a meno che non siate amici, o colleghi. Si spende sui 50 euro, con prezzi diversi a seconda di cosa volete bere.

Antiche Sere
In breve: la trattoria che più amo di Torino, soprattutto in primavera quando si mangia nel cortile esterno. Tradizione senza sbavature, gentilezza con i fiocchi. Qui trovate tutto quello che di tradizionale associate al Piemonte: vitello tonnato, carne cruda, tomini elettrici, coniglio. Fuori dal centro, Antiche Sere va prenotato con settimane di anticipo. Spesa sui 30 euro.

Antonio Chiodi Latini
Può una cucina vegana soddisfare tutti? La risposta è: sì se sai cucinare con la maestria di Antonio Chiodi Latini. In via Bertola ha fondato il suo nuovo ristorante che negli ultimi anni ha avuto diverse anime, e che ora sembra aver trovato un’identità gastronomica definita: una cucina vegetale dove la trasformazione degli ingredienti regala purezza e audacia.
Ci sono diversi menu da 25 a 60 euro.

Condividere
Ecco: magari potessi andarci più spesso da Condividere. Il ristorante dove echeggia la testa di Adrià, con la splendida mano di Zanasi e il locale bellissimo voluto da Lavazza: Condividere è il ristorante gastronomico di cui vorrei ci fossero mille epigoni qui a Torino. Il menu è di totale ricerca con un occhio a sferificazioni, tapas e tutto quello che di bulliana memoria può esserci: il servizio è un po’ ingessato ma meno peggio di altri locali. Tre menu dai 70 ai 100 euro, a cui abbinare il bere.

Pranzi e cene buone con amici

Dei ristoranti dove andare con gli amici mi interessa che siano informali, non faccio caso al servizio distratto e cerco piatti soddisfacenti, pochi fronzoli, conto basso.

Pescheria Gallina
Vicino il mercato di Piazza della Repubblica c’è la mitica pescheria di Beppe Gallina: potete comprare il pesce o farvelo cucinare. Il menu ha un costo fisso di 15 euro, il servizio è autogestione. Vi prendete da voi tovagliette, piatti e bicchieri: meglio quindi se vi interessa la sostanza. La frittura è divina.

Da Cianci
In Largo IV Marzo, quindi in quella che è la piazzetta più francese di Torino, Cianci è l’istituzione per pranzi, aperitivi e cene con piatti torinesi senza pretese

Poormanger
Qui sono state inventate le patate ripiene più buone del mondo ed è un primato a cui teniamo tanto: le patate vengono cotte al cartoccio, i ripieni richiamano ingredienti piemontesi o combinazioni regionali, i locali sono bellissimi. Non si prenota.

Deutsche Vita
Stinco, currywurst, dolci con quantità vergognose di burro, birre, pretzel: che bel posto che è la Deutsche Vita. Si trova nel quadrilatero, è rumoroso il giusto, peccaminoso nello stesso modo.

Madama Piola
Non fatevi ingannare: anche se trovate il minestrone con rinforzo di crostini al burro questa non è una piola qualsiasi. Confesso che si trova qui anche se è più un buon ristorante che una trattoriaccia, perché appunto è un luogo che consiglio ad amici: è una tradizione piemontese ripulita, che può essere un ottimo passaggio per chi vuole scoprirla e insieme viverla in un locale moderno e piacevole. Conto sui 30-35 euro.

In progress

Questo post avrebbe potuto essere infinito. Ma come, e il gelato? (Da Alberto Marchetti).
E se sto in un B&B e voglio una gastronomia da asporto, a chi chiedo (1921 Gastronomia Internazionale). E se voglio dei cioccolatini? (Da Guido Castagna).
Capite: gli appetiti sono troppi, e la fame non manca mai.

Come vi dicevo: il post è in progress e non pretende di essere esaustivo.
Avete suggerimenti? Lasciate un commento o venite a dirmeli su Instagram.
Buona visita a Torino!

Ci sono 2 commenti

  1. Che bella lista! Io includerei il recente “El Bonito”, gemello spagnolo di “El Beso”. Per me è funzionale a quietare un po’ la nostalgia della Spagna, in cui ho vissuto per una parte importante della mia vita. Completamente d’accordo sull’ex Farmacia Bestente: ci sarebbe da aprire un capitolo a parte, ma in fondo non meriterebbero nemmeno che se ne parlasse. Diciamo solo che la gestione di tutta la “maison” lascia davvero perplessi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
Tutti i campi sono obbligatori.