Torino Elettrica: gruppo Telegram e community a Torino

Il 3 luglio del 2023 ho creato un gruppo Telegram che si chiama Torino Elettrica, per uscire a cena o pranzo insieme a Torino. Nel frattempo questo gruppo è cambiato molto, ed è arrivato il momento di raccontarvi come un gruppo mangereccio si è trasformato in una bellissima comune.

Come è nato il gruppo di Torino Elettrica

Torino Elettrica si chiama così in onore del tomino elettrico, un antipasto piemontese dove i tomini vengono serviti con la salsa verde (prezzemolo, aglio, alici, olio, capperi) o salsa rossa (passato di pomodoro, zucchero, aceto, aromi e spezie, spesso preparata anche con tonno). Volevo che richiamasse un nome già sentito, certo, ma anche indicare che le energie nascono dal contatto: ora tra di noi ci chiamiamo elettric* <3

L’idea è nata dal fatto che provo a volte, per passione, posti nuovi con un budget alla mia portata, che è un po’ alla portata di molti e molte: locali dai 15 ai 35 euro, in giro per Torino, mossa dalla curiosità. Le persone si fidano dei miei giudizi, perché sanno che sono molto selettiva. Ho pensato: perché non farlo insieme?

Ho quindi aperto Canva, ho cercato Torino, è uscita fuori questa Mole che sembra anche un po’ una pagoda, e ho pensato: fa  per me, basta con questa Torino vetusta e classica, aggiorniamola. E ho aperto il gruppo.

L’ho creata con alcune idee ben chiare in testa:

  • Trovare nuove persone affini con cui condividere momenti conviviali
  • Creare un luogo di incontro e di supporto per persone che vivono a Torino e che non si conoscono
  • Mescolare persone con interessi diversi e valori simili

Ho sempre avuto un altro punto ben chiaro in testa: non farlo mai diventare un lavoro. Non guadagnarci, non fare margine sulle cene o pranzi, non portare il lavoro dentro al gruppo. Ci sono diversi supper club in giro per l’Italia dove chi organizza si prende una fetta del guadagno, perché di fatto organizzare è uno sbattimento: per me, però, è sempre stato più importante creare un gruppo democratico e orizzontale, dove fare solo le cose che mi va di fare.
E io, come dire, volevo e voglio solo stare bene e creare una rete che sia di supporto a tutte e tutti.

L’ho fatto anche perché Torino sa essere chiusa, ostile, non democratica, classista, detestabile, e io volevo vedere e coltivare una Torino diversa da quella che avevo descritto in questo post: una Torino che esiste e fiorisce, e mi piace pensare che stiamo organizzando una contro-rivoluzione.

Cosa succede nel gruppo di Torino Elettrica, oggi

  • Al momento siamo circa 400 persone, e ci confrontiamo e supportiamo non solo per vederci e mangiare insieme: ci diamo una mano per trovare chi aggiusta la bici, segnaliamo mostre e incontri con i registi, se viaggiamo fuori dall’Italia chiediamo consigli sulle destinazioni, abbiamo un sottogruppo dedicato a oggetti che vendiamo o scambiamo, e ovviamente un thread sulla GTT.
  • All’interno del gruppo abbiamo aperto diversi Topic.

  • Abbiamo organizzato due cene di gruppo – una da Mei Shi Me Ke in Corso Francia  e un’altra da Feroza Torino   e una colazione da Piscitella.
  • Ci siamo poi messi d’accordo per andare insieme al cinema, al teatro, a camminare in montagna, alla manifestazione Non Una di Meno a Torino, a mangiare la pasta fresca.
  • Abbiamo creato un gruppo per scambiarci oggetti e promuovere negozi di quartiere, dove possibile: una sorta di dono sospeso.

  • Grazie al contributo di Silvana e Paolo, i geek del gruppo, abbiamo un file Excel con una mappa dei luoghi dove mangiare a Torino, divisi per quartiere e tipologia, e una mappa dei luoghi per lo smart working a Torino.

  • Impariamo qualcosa di nuovo senza averlo deciso prima

Chi sono le persone di Torino Elettrica

Se il detto dice “Semini quel che raccogli”, Torino Elettrica ne è l’esempio più fulgente: le persone che sono nel gruppo sono generose, culturalmente curiose e attive, con un discreto senso civico, pratiche, alla mano, antifasciste, ironiche, gentili.
Sono persone che vivono in diverse periferie, che si spostano con mezzi pubblici e qualche auto, e che non sono nate a Torino: abbiamo però anche torinesi DOC, ci tengo a dirlo.
Dentro il gruppo ci sono anche persone che non vivono a Torino ma che vengono per lavoro o vacanza, e usano il gruppo per organizzarsi e conoscere meglio la città.

Lo so: non sarebbe potuto essere altrimenti, perché molto di quel che sono e che porto online è esattamente questo. Ma è pure meglio: se io faccio allenamento funzionale, ci sono persone che fanno altri tipi di sport e ci confrontiamo su altre discipline. Se io frequento mostre, ci sono persone che visitano mostre di cui non ero a conoscenza.
Io, nel gruppo, non sono l’influencer: è un gruppo di reciproche influenze e supporto. Diamo tutti dei consigli, tutti li riceviamo.

Scherzo dicendo che Torino Elettrica è una comune, ma in fondo non è una definizione così bislacca.

Cose che ho imparato nell’amministrare un gruppo di 400 persone

Man mano che il gruppo cresce, c’è bisogno di un coordinamento maggiore, fosse anche solo per non ammorbare le persone in un vortice di messaggi poco funzionali: mi sono trovata a essere parecchio assertiva o ad ammorbidire, a seconda dei casi.
Una cosa che faccio è cercare di assottigliare il mio senso critico, evitando commenti trancianti: se portassi questo atteggiamento, inviterei altre persone a lamentarsi allo stesso modo.

Qui è quando ho dovuto chiudere una discussione che stava assumendo toni spiacevoli.

Qui è dove ricordo che la perfezione è bella ma non esiste: ognuno ha i propri tempi.

Qui è dove invito a non approfittare della pazienza degli altri e suggerisco di usare Google e non la chat.

Il futuro di Torino Elettrica

Dopo un mese dalla nascita di Torino Elettrica, ho cominciato a pensare al suo futuro: volevo, col tempo, creare un gruppo su Discord e coinvolgere diverse persone per amministrare topic diversi.
Persone che più di me conoscono mostre, concerti, iniziative pubbliche, luoghi speciali a Torino.
Nella mia testa, c’era un gruppo su un social con una soglia di apprendimento altina, coordinato in maniera orizzontale da più persone a livello volontario.
Un gruppo che sarebbe diventato enorme e popolato da persone giovani, che quando vengono a Torino si sentono sole e che invece qui avrebbero trovato mani e consigli per vivere con gioia la città.

Quel progetto è andato a farsi benedire – ma chi lo trova il tempo per una cosa così. E allora ho fatto altre cose: ho aperto il gruppo di Torino Elettrica che prima era chiuso, poi ho cominciato a pubblicizzarlo un pochino di più, e ora sto scrivendo questo post che spero che arrivi a più persone possibili.

Cosa spero per il futuro di Torino Elettrica?

  • Spero che Torino Elettrica cresca e che le persone abbiano sempre più voglia di contribuire, partecipare, conoscersi: spero che rimanga popolata di persone gentili e generose come quelle che ci sono adesso.
  • Spero che col tempo possa essere un luogo a cui aziende, ristoranti, musei dedichino più attenzione, con delle gratuità o offerte speciali.
    Certo, viviamo in una città che non ha nelle pubbliche relazioni il suo forte, ma voglio sperare che ci siano persone elettriche ovunque.
  • Spero che questo gruppo faccia sentire a casa e protetto chi ha scelto Torino come città in cui vivere, e la abita con sentimenti di ambivalenza: viviamo in una città che si è impoverita, che ha abbandonato le periferie, con un’offerta culturale vivace, un centro storico stupefacente, un inquinamento fantasmagorico.
    Torino è tante cose, e chi continua a raccontare solo il centro sta facendo un torto alla città nel suo insieme, e questa città l’insieme non sa coltivarlo.
  • Ecco: spero che Torino Elettrica moltiplichi le occasioni per stare insieme e per fare rete, in un modo accogliente, mutuale, gentile.

Venite, vi aspettiamo.

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Ci sono 3 commenti

  1. Che bella energia che arriva da questa Torino Elettrica, profuma di genuinità e di buono. Da adulti è molto più difficile ampliare la propria rete di relazioni e aprirsi alle novità ma ce n’è tanto bisogno, complimenti Mariachiara.

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